Giuseppe Giaquinto

E-mail marketing: è ancora utile? 5 consigli per cominciare bene

Nell’epoca della messaggistica istantanea, dei social e dei marketplace globali, ha ancora senso utilizzare l’e-mail marketing? Si, e non sono l’unico a pensarla così. A patto di seguire delle regole precise.

L’e-mail marketing è vivo e vegeto. È cambiato molto negli ultimi anni ma è ancora tremendamente efficace. Lo dimostrano molti studi analitici (vedi questo di campaignmonitor).

Due dati stuzzicano la mia attenzione

per ogni Dollaro investito in E-mail marketing, il ritorno medio è stato di 44 Dollari (fonte).

Rapporto 1 a 44, non male vero? Davvero un bel ritorno, se investissi 1.000 Euro potrei guadagnare 44.000 Euro, in teoria.

Un altro dato. Recenti stime hanno calcolato che nel mondo sono attivi più di  3 miliardi di account e-mail (fonte). Un numero sbalorditivo.

Se desideri leggere delle statistiche dettagliate, puoi trovarle qui.

Io intanto comincio con 5 consigli, utili per iniziare a sviluppare campagne di e-mail marketing efficaci.

Nei prossimi giorni approfondirò punto per punto.

#1 Utilizza servizi professionali

Dimentica l’invio massivo di e-mail da Outlook. Utilizza invece un servizio professionale di invio di newsletter. A partire da pochi Euro (qualcuno anche gratis, se pur con alcune limitazioni), usufruisci di funzionalità avanzate che ti consentono di inviare e-mail belle, efficaci e che arrivano nella casella del destinatario e non vanno a finire nello spam.

Qualche esempio: Getresponse, Mailchimp, Aweber, Sendinblue per i servizi offerti da società non italiane, alcuni dei quali comunque disponibili nella nostra lingua. Mailup, 4Dem fra i servizi italiani. Non è un elenco esaustivo: sono i servizi che conosco e che ho usato.

#2 Liste pulite di contatti

La cosa peggiore che puoi fare è iniziare ad inviare e-mail a liste di contatti acquisite in maniera poco trasparente. È perfettamente inutile inviare 100.000 E-mail a destinatari sconosciuti, dei quali si sa poco o nulla e che potrebbero non esistere più.

Molto meglio costruirsi una lista di contatti nel tempo, profilarla per bene e dividerla in segmenti (ad esempio, per interessi, per età ecc.).

Meglio inviare e-mail a 500 contatti reali e acquisiti correttamente che inviare a 100.000 contatti “sporchi”.

#3 Contenuti interessanti, non essere noioso

Quando ricevi un’e-mail, di solito in pochi secondi decidi se è rilevante o no per te.

Ed è ciò che faranno i tuoi destinatari. Valuteranno l’oggetto dell’e-mail e le prime righe, dopo di che decideranno se leggere o cestinare la tua e-mail.

Se riesci a fornire valore per il destinatario, hai possibilità di successo. Viceversa, e-mail scritte male o di scarso interesse vanno a finire direttamente nel cestino o marcate come spam.

#4 Attenzione al mobile

Le e-mail che invii DEVONO essere visualizzate correttamente su smartphone e tablet. In media, 2 utenti su 3 aprono per la prima volta un’e-mail da smartphone. Significa che se la tua grafica ed i tuoi testi non sono ottimizzati, hai 2 possibilità concrete su 3 che la tua e-mail venga scartata.

#5 CTA chiara

La CTA è la “Call To Action”, ossia l’indicazione precisa di un’azione che desideri che venga compiuta dall’utente.

Può essere un pulsante, un testo, un’immagine che chiede con chiarezza all’utente di effettuare un’azione (“acquista”, “vedi sul sito”, “approfondisci”).

Ovviamente non è tutto qui. Ho elencato con estrema sintesi i 5 punti fondamentali per partire bene, ma è evidente che ogni punto merita un approfondimento che sarà l’oggetto dei miei prossimi post.

Il primo approfondimento sarà la scelta di un servizio professionale per l’invio di newsletter, in particolare quanto è importante sfruttare le enormi potenzialità che vengono messe a disposizione.

Giuseppe Giaquinto

Consulente informatico esperto in e-commerce B2B e integrazione gestionale. Aiuto le aziende con strategie digitali chiare e soluzioni pratiche, evitando tecnicismi e puntando su risultati concreti e misurabili.

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